MAURO ICARDI: IL GOL NEL SANGUE

Mauro Icardi, Capitano Nerazzurro

Cinquanta. Il gol vittoria di Mauro Icardi al Chievo del 3 febbraio 2016 non era soltanto il suo nono centro in campionato, o la rete che riportava i nerazzurri al successo dopo un mese. Quella zampata nell'area piccola, quasi cadendo all'indietro e di punta, per anticipare Seculin, valeva a Maurito il 50esimo gol in Serie A, a pochi giorni dai suoi 23 anni. Ventitré. Il più giovane giocatore straniero a raggiungere questo traguardo nel nostro campionato. Prima di tanti fenomenali bomber, certificando così le sue doti di favoloso realizzatore. Non che qualcuno abbia mai dubitato di questo ragazzo col gol "nel sangue", presentatosi all'Italia con una rete nel derby di Genova. Il significato di quel cinquanta, di quel ventitré, di tutto quello che riguarda Maurito e l'area di rigore, però, parte da più lontano. Nativo di Rosario, come Lionel Messi e come Leo tifoso del Newell's, Mauro segue la famiglia che si trasferisce in Spagna, a Las Palmas, per sfuggire alla crisi economica che sta vivendo l'Argentina. Alle Canarie Icardi realizza 384 gol in sei anni con l'Unión Deportiva Vecindario. Trecentottantaquattro. Con questo numero si guadagna la chiamata nel Barcellona, che lo ingaggia per le giovanili. In blaugrana, nonostante la grande concorrenza, riesce a segnare 38 gol in due stagioni. Trentotto. Alla Masia, sotto Pep Guardiola, Icardi impara anche a muoversi in campo. Sa che deve migliorare: un ambiente che creda totalmente in te è imprescindibile per un percorso che porti là dove vuole arrivare. E l'obiettivo è andare a giocare altrove, dove possa esprimersi al meglio, dove le sue qualità di goleador vengano più apprezzate. A Genova, sponda Sampdoria, trova questo e, come al solito, altri gol. Comincia nella Primavera, dove diventa capocannoniere con 19 centri e, nella stessa stagione, esordisce in Serie B segnando alla prima presenza e firmando un successo fondamentale per i blucerchiati nella rincorsa ai playoff. La Sampdoria ottiene la promozione, e Mauro a 19 anni si ritrova, ma non per caso, a calcare i campi di Serie A. Diciannove e diciannove. Nella massima serie, però, i gol non ci si limita a contarli, ora si pesano. La doppietta con cui la sua Sampdopria viola lo Juventus Stadium è solo un antipasto: i bianconeri diventeranno il bersaglio preferito. A loro segnerà anche al ritorno: sembra quasi un segno del destino. E il suo destino è nerazzurro, con l'Inter prontissima ad anticipare l'ampia concorrenza e a portarlo a San Siro. Il primo gol con la nuova maglia Icardi lo segna alla Juventus, il quarto contro la "Vecchia Signora" in poco meno di un anno di Serie A. Segnali. Dopo aver freddato Buffon sul primo palo, Mauro si ferma, portandosi le mani alle orecchie per ascoltare quel boato che risentirà tante volte ancora. Musica per chi, come lui, vive di gol. Nella stagione 2014-15 diventa capocannoniere con 22 gol in campionato. Ventidue. In quella successiva l'Inter, convinta sempre di più dell'investimento fatto su un giocatore giovane ma pieno di talento e con la voglia di difendere i propri colori, lo sceglie come capitano, l'onore più grande per Maurito. Quella fascia, simbolo di un popolo che è obbligato dalla Storia a pensare in grande, a recitare da grande. Serviranno i gol di Icardi, da pesare e da contare, servirà aggiungere un nuovo numero, elevato. Maurito può certamente riuscirci.

Fonte: inter.it

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